Il Presidente della Società Italiana di Spettroscopia Neutronica (SISN), prof. Fabio Bruni, e il Presidente dell’Associazione Italiana di Cristallografia (AIC), prof. G. Diego Gatta, hanno scritto al Ministro dell’Università e Ricerca per esprimere la preoccupazione della comunità scientifica italiana circa il futuro della scienza con i neutroni in Italia alla luce della continua riduzione del contributo italiano all’Institut Laue Langevin (ILL) e dei gravi debiti accumulati negli scorsi anni con ILL.
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ILL è la più potente sorgente di neutroni al mondo. L’istituto è finanziato principalmente dai tre paesi fondatori, Francia, Germania e Regno Unito, e in parte minore da undici paesi associati, tra i quali l’Italia. La partecipazione italiana a ILL è regolata da una convenzione che è firmata dal CNR. La convenzione permette a tutti i ricercatori italiani, sia delle Università che degli Enti di Ricerca, di poter aver accesso alla suite sperimentale di ILL e consente all’Italia la costruzione e la gestione di strumenti nella facility.
La riduzione del contributo italiano, sceso dal 3 – 3.5% fino all’attuale 1.9% del budget, nonché il debito contratto per i mancati pagamenti, rendono estrememente difficile ad utenti italiani l’avere tempo macchina. Questa situazione, se prolungata nel tempo, può portare alla morte della Comunità neutronica italiana. A questo enorme danno scientifico si aggiunge anche l’aggravante di rendere vano l’investimento che l’Italia sta facendo nella costruzione dell’European Spallation Source (ESS).
I presidenti di SISN e AIC chiedono quindi che il Ministro si adoperi per ripristinare il pagamento del contributo italiano previsto dall’attuale accordo, saldando anche i debiti pregressi. In un secondo momento, si auspica che la partecipazione italiana a ILL possa essere rivalutata verso una quota che maggiormente rispecchi le necessità, la vitalità e le capacità della Comunità neutronica italiana.